Disturbi dell'età evolutiva
I bambini che arrivano alla mia attenzione hanno nella maggior parte dei casi vissuto esperienze traumatiche, che li hanno riguardati direttamente, mettendoli a contatto con la percezione della propria morte.
Una grave malattia, una ospedalizzazione, uno svenimento o shock, una aggressione violenta da parte di un adulto o di un animale, un evento ambientale catastrofico.
In altri casi si tratta di bambini che all’interno della famiglia hanno subito gravi strappi, abbandoni, rifiuti, perdite di un genitore per morte naturale o per suicidio.
Sintomi.
I bambini piccoli manifestano la propria sofferenza prevalentemente attraverso il comportamento, con disturbi del sonno, dell’alimentazione, del controllo sfinterico, del comportamento, dell’attenzione.
In base all’età è possibile che i bambini non esprimano verbalmente le preoccupazioni.
Possono diventare irritabili, avere problemi di concentrazione, giocare con videogiochi violenti, inscenare momenti dell’evento al quale hanno assistito, disegnare immagini che rimandano alla morte.
Potrebbero manifestare nuove paure o comportamenti tipici di fasi precedenti della crescita: tornare a fare la pipì a letto o riproporre giochi che facevano quando erano più piccoli.
Gradualmente, dalla seconda infanzia e fino all’adolescenza, cominciano a manifestare il proprio disagio anche attraverso il linguaggio, lo stile comunicativo e il rapporto con il proprio corpo, con una ridotta capacità di adattamento.
Sono spaventati e ritirati, tristi e abbattuti, arrabbiati e oppositivi, preoccupati e agitati, ricercano costantemente la vicinanza rassicurante dell’adulto.
Cosa fare se riconosci i segnali?
Se come genitore riconosci questi segnali in tuo figlio, è importante intervenire prima possibile con una terapia EMDR che possa aiutarlo ad elaborare il vissuto traumatico.
Non fare autodiagnosi, rivolgi a un professionista.
[Le patologie sono catalogate come da DSM5. DSM è l’acronimo di Diagnostic and Statistical Manual of mental disorders («Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali») uno degli strumenti diagnostici per disturbi mentali più utilizzati da medici, psichiatri e psicologi di tutto il mondo. La prima versione risale al 1952 (DSM-I) e fu redatta dall’American Psychiatric Association (APA). L’attuale versione è il DSM 5.]
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