Traumi

Un trauma è una esperienza improvvisa, imprevedibile, al di là della percezione di controllo, che va oltre la capacità di adattamento di quel momento. 

Rappresenta una minaccia alla propria vita o di altre persone.

L’evento critico può causare reazioni emotive particolarmente intense, tali da poter interferire con le capacità di funzionare in modo adattivo.

Quando un grave evento critico colpisce una popolazione intera, una comunità, una famiglia, come un terremoto, un disastro ambientale, un omicidio, un suicidio, la pandemia da Covid-19, la guerra, si viene a creare una condizione di elevata emotività che riguarda l’individuo e la comunità, in una dimensione di trauma collettivo.

 

Le fasi del trauma.

Dal momento dell’esposizione all’evento si possono susseguire le seguenti fasi:

    • Fase di shock (senso di estraneità, di irrealtà, di non essere se stessi, di non sentire il proprio corpo, di confusione, di disorientamento spaziale o temporale). Lo shock fa parte della fisiologica reazione acuta allo stress ed è un meccanismo che consente di mantenere un certo distacco dall’evento, necessario ad attutirne l’impatto e magari a far fronte alle necessità del primo periodo.
    • Fase dell’impatto emotivo: si possono provare una vasta gamma di emozioni quali tristezza, colpa, rabbia, paura, confusione e ansia. Possono anche svilupparsi reazioni somatiche come disturbi fisici (mal di testa, disturbi gastrointestinali, ecc.), difficoltà a recuperare uno stato di calma.
    • Fase del fronteggiamento: ci si comincia a interrogare su quanto è successo, a cercare delle spiegazioni, ricorrendo a tutte le proprie risorse, per recuperare gradualmente un senso di sicurezza e guadagnare una accresciuta capacità di adattamento.

Si tratta di reazioni normali, di persone normali, a un evento non normale.

 

I sintomi del trauma.

Di seguito le reazioni più comuni che possono durare per un periodo di alcuni giorni e/o alcune settimane:

    • Intrusività: immagini ricorrenti, memorie involontarie e intrusive dell’evento (flashback ), che possono presentarsi come brevi episodi o come completa perdita di coscienza. (per esempio rivedere i muri della casa crollare davanti agli occhi, risentire le urla, il boato…)
    • Evitamento: tentativo vano di evitare pensieri o sentimenti correlati al trauma. Impossibilità ad avvicinare ciò che rimanda all’evento (per esempio non riuscire a tornare nella zona in cui si è stati vittima, non riuscire a parlare con le persone che erano presenti).
    • Umore depresso e/o pensieri persistenti e negativi. Credenze e aspettative negative su di sé o sul mondo (per esempio iniziare ad avere pensieri negativi su di sé e/o sul mondo “non vado bene”, “il mondo è totalmente pericoloso”)
    • Persistente e irrazionale senso di colpa verso di sé o verso altri per aver causato l’evento traumatico o per le sue conseguenze
    • Senso di colpa per essere sopravvissuto o per non avere riportato danni fisici e/o a cose (per esempio sentirsi in colpa nei confronti delle persone che hanno avuto lutti in famiglia e non riuscire a capire il perché…)
    • Persistenti emozioni negative correlate al trauma (per esempio provare paura, orrore, rabbia, colpa, vergogna anche per molto tempo e quando la situazione sembra migliorare)
    • Difficoltà nel dormire e/o difficoltà nell’alimentazione: fatica ad addormentarsi, risvegli e incubi frequenti oppure ipersonnia, in altre parole dormire molte più ore
    • Interesse marcatamente diminuito per attività precedentemente piacevoli


Vi sono marcate differenze individuali nella comparsa, nella durata e nell’intensità di queste reazioni.

 

Non fare autodiagnosi, rivolgi a un professionista. 

 
[Le patologie sono catalogate come da DSM5. DSM è l’acronimo di Diagnostic and Statistical Manual of mental disorders («Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali») uno degli strumenti diagnostici per disturbi mentali più utilizzati da medici, psichiatri e psicologi di tutto il mondo. La prima versione risale al 1952 (DSM-I) e fu redatta dall’American Psychiatric Association (APA). L’attuale versione è il DSM 5.]

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